A MILANO RISCHIO CHIUSURA PANIFICI

Con la guerra in Ucraina da parte della Russia si è scatenata la corsa delle materie prime agricole, con effetti devastanti sulle filiere e sulle produzioni alimentari. Uno dei casi più eclatanti è quello del prezzo del pane, con molti produttori che non riescono più a far fronte ai rincari e stanno valutando di chiudere le attività. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Unione artigiani di Milano, Stefano Fugazza, panettiere di terza generazione. La sua attività è attiva da 73 anni nel quartiere di Lambrate, nel capoluogo lombardo. Dopo dieci giorni dall’inizio del conflitto i costi delle farine di grano tenero provenienti dall’Ucraina sono cresciuti del 40/50%.

Da tempo sono impazziti anche i valori di burro, lieviti, olio, marmellate, cioccolato, e in dieci anni nell’area metropolitana di Milano le panetterie artigiane sono aumentate del 30%, mentre le rivendite di pane sono calate del 17%. Ha resistito in particolare chi ha unito la produzione con la ristorazione, in particolare nei centri storici o nelle vie dello shopping o degli uffici, con questi ultimi che si interrogano sulle nuovi abitudini dello smart-working.

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