‘GORGONZOLA’ È UN FORMAGGIO DI LATTE VACCINO, NON PUÒ ESSERE DI CAPRA

Nel menu dei ristoranti e pizzerie ci sono troppe ‘strane coppie’, soprattutto oggi che l’attenzione alla cultura alimentare è massima e sempre più consumatori italiani consultano abitualmente le etichette dei prodotti alimentari e desiderano essere informati correttamente su quello che portano in tavola. Ecco, quindi, l’intervento puntuale del ‘Consorzio di tutela del Gorgonzola Dop’ che segnala agli chef e agli operatori della ristorazione l’associazione impropria del nome ‘Gorgonzola’ a tipologie di latte estranee alla Dop (capra, bufala, etc.).

Il Gorgonzola, che è il terzo formaggio Dop italiano per importanza tra quelli prodotti con latte vaccino, e la denominazione indica un delle caratteristiche precise. Una di questa è che si produce esclusivamente con latte di vacca. In particolare viene utilizzato solo quello appena munto proveniente dagli allevamenti della zona d’origine, a cavallo tra Piemonte e Lombardia.  Il ‘Gorgonzola di Bufala’ o il ‘Gorgonzola di Capra’ quindi non possono esistere. Esistono invece degli ottimi formaggi ‘erborinati’ prodotti con altre tipologie di latte.

In sintesi Il Gorgonzola Dop è un formaggio molle a pasta cruda che appartiene alla famiglia degli ‘erborinati’ – da ‘erborin’, che in dialetto milanese vuol dire prezzemolo – ovvero quei formaggi che presentano le tipiche striature verdi date, non dall’utilizzo del prezzemolo, bensì dalla formazione di muffe. Il volume d’affari per questa gustosa specialità casearia è di 800 milioni di euro circa, per una produzione 5.100.423 forme è stata la produzione globale di Gorgonzola nel 2020. Il Consorzio di tutela annovera 39 aziende associate e circa 1.800 aziende agricole sono dedicate alla produzione di Gorgonzola nella zona consortile costituita da 15 province, distribuite tra Piemonte e Lombardia.

Foto in evidenza e interne da Facebook @consorziogorgonzola

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