‘GELATERIA PICA’, ECCELLENZA ROMANA, INTERNAZIONALE…ARTIGIANALE

1971, Rione Regola, via della Seggiola. A Roma la storia del gelato artigianale parte da qui. Dalla ‘Gelateria Pica’. E lo capisci subito, già dall’insegna. Da quel ‘Bar Latteria’ così com’è da sempre, dagli arredi e dall’accoglienza. Quel modo di fare ospitalità, anche turistica, che non ha ceduto alle mode, alle catene, alla produzione in serie. Ma soprattutto agli ‘addensanti’. E quindi lo noti ancora dal prodotto: guardi il banco e ti accorgi che le vaschette non sono a montagna, a cumuli, ma sono pareggiate. Perché la tradizione ha i suoi dogmi, e insieme i suoi parametri di giudizio che non mentono…mai! E come diceva Alberto Pica “quello che metti nel gelato lo ritrovi”. Aberto, conosciuto come il re dei gelatieri capitolini insignito del Premio speciale ‘Del Gusto’ a cura della Stampa Estera del Gambero Rosso in riconoscimento della carriera e della qualità del suo gelato artigianale. Ideatore del ‘Gelato a Primavera’ nel 1986, un evento per i bambini a cui partecipano tutti gli anni scuole e istituzioni. Una vita per il gelato e se quest’ultimo è riconosciuto nel mondo come uno dei fiori all’occhiello del nostro made in Italy in parte è anche merito suo. Che poi, diciamola tutta, i Pica nella Capitale fanno il gelato dal lontano 1939, quando a San Lorenzo c’era solo nonno Antonio. Un passato che nel tempo si è evoluto e da quando anche Alberto non c’è più a tenere le fila di quel patrimonio del gusto è la moglie Maria, da sempre presente, insieme alla figlia Evelina. “Se sai fare un dolce sai fare anche il gelato”, questo il mantra di mamma Maria la sperimentatrice e l’ideatrice di gran parte dei gusti che hanno fatto il vanto della Gelateria Pica negli anni. E il primo a  Roma, indiscusso per novità assoluta e sapore è il gelato di riso ricettato più di 40 anni fa. Il riso viene fatto bollire nel latte, poi si aggiunge panna e zucchero e successivamente viene lavorato. Il segreto è che il chicco di riso appena viene a contatto con lingua e palato si deve sentire denso, duro, per poi sciogliersi lentamente e assaporarne appieno il gusto. Ma come ricorda a ‘Fooderio’ Evelina, “mamma Maria è presente tutti i giorni ed è fucina, anche tutt’ora, di ricette a profusione. Sua l’idea del gelato alla pastiera napoletana con grani, ricotta, candidi e fiori d’arancio, oppure il gelato con i petali di rosa – presi dal nostro giardino – messi in ebollizione a cui si aggiunge poi zucchero panna e latte. E anche il gusto al caffè bianco, con i chicchi messi a macerare nel latte per 24 ore”. Gelateria Pica, bomboniera del gusto dove si alternano sapori, tradizione, ricette segrete e aneddoti, come quello che ci racconta ancora Evelina: “mi piace ricordare papà Alberto che prendeva il cesto con i cucchiaini e andava ad assaggiare le palette nelle vaschette per accertarsi che il prodotto fosse pronto per soddisfare le esigenze della nostra clientela”. Quando gli aneddoti dicono tutto, confermando che Fooderio ha ‘assaggiato’ un’eccellenza, romana, internazionale…artigianale.

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