‘GAUCHOS’, TANGO E GRIGLIA PER MASSIMO GIANDOMENICO

Su Massimo Giandomenico, un attento autore di programmi sul food potrebbe farci un format a puntate, perché la sua è davvero una storia pazzesca. Un self made man che si è fatto da solo e se lo guardi negli occhi leggi l’amore per la sua terra – l’Argentina – e per l’Italia a cui porta riconoscenza e alla quale ha dato davvero tanto da oltre vent’anni di permanenza. La brace di ‘Gauchos’ comincia a colorare la serie di filetti argentini  disposti accanto al misto di churrasco, controfiletto ed entrecote. La carne che propone non ha bisogno di presentazioni – parola di Fooderio – i sui collaboratori sono un piccolo esercito sorridente dove ognuno ha il suo posto in sala come in cucina e sanno come dare attenzione al cliente. Figlio di italiani abruzzesi e viterbesi, San Martino al Cimino, a 18 anni Massimo si occupava di tessile in Argentina, poi l’estremo Oriente ha fatto man bassa sul comparto e allora decide di seguire la mamma rientrata in Italia. Torna nel viterbese, a Tuscania. Comincia a lavorare nella ristorazione: “ho iniziato come lavapiatti, momenti faticosi e difficili ma il settore mi piaceva e imparavo sempre cose nuove. Poi come accade nella vita arrivano le svolte. Conosco la donna che diventerà mia moglie e che da quel giorno mi ha accompagnato in tutte le sfide ristorative che ho affrontato”. La svolta, vero, perché a Tuscania conosce anche Rocco Caligiuri – una delle grandi figure del rugby romano, più volte nazionale – imprenditore di successo nella ristorazione ha aperto ‘Il Pomodorino’, ‘Il Fico’, ‘I Meloncini’ e ‘Capperi’. Caligiuri gli offre un’opportunità a Roma. Accetta, insieme alla moglie, e per 6 mesi fanno la spola Tuscania-Capitale. Massimo aiuterà Caligiuri ad avviare tutti i locali della sua catena. Poi il grande salto. Decide di aprire con  la moglie ‘Cafè Corrientes’ a Circonvallazione Gianicolense. Sarà un successo, prodotti di qualità e punto di riferimento per vip e calciatori del momento. Massimo è ormai un imprenditore a tutto tondo, ha l’esperienza per continuare a fare da solo e nel 2010 apre ‘Gauchos Ristoranti’. L’Argentina è la seconda nazione più grande dell’America Latina, famosa per i grandi pascoli e gli allevamenti bovini…da Gauchos quindi solo carne di livello. Venticinque varietà, con tagli selezionati e salse preparate artigianalmente. Il menù non smentisce: dall’asado ‘de tira’ con tradizionale taglio argentino allo spiedino di black angus fino all’hamburger ‘El Pampa’. Interessante il ‘cuadril’ il quarto posteriore, trasversale ed esterno, del manzo. Immancabili le ‘empanadas’, da provare quelle con carne piccante. La proposta di Gauchos guarda anche alla pizza, rigorosamente con forno a legna.  Negli anni, aperti ristoranti con lo stesso brand sempre a Roma in via Amsterdam, via Gualtiero Serafino, via Flaminia e Casal Palocco ma oggi Massimo Giandomenico si dedica esclusivamente a ‘Gauchos’ in via Mattia Battistini. Un uomo ‘tango e griglia’, tanto da portare alla pineta di Ponte Tazio 800 persone in nome della tradizione popolare e folkloristica argentina. La sua carne è superlativa, ma se il suo cuore continua a battere argentino e italiano, insieme, forse è anche questo il segreto del suo successo.

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