È GUERRA DEL GRANO. AUMENTANO PANE, PASTA, BISCOTTI

La crisi Ucraina con il rischio dell’invasione russa spinge i prezzi internazionali dei cereali con i due Paesi che insieme garantiscono circa 1/3 dell’esportazioni mondiali di grano. La Russia è il principale paese esportatore di grano a livello mondiale mentre l’Ucraina si colloca al terzo posto. Un eventuale conflitto potrebbe danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali già in grande tensione con effetti sull’inflazione. L’Ucraina, oltre ad avere una riserva energetica per il gas, gioca un ruolo strategico anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo). 

A farne le spese è l’Italia, che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e nel 2021 ha importato oltre 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e circa 100 milioni di chili di grano dalla Russia. A questo va aggiunto che in Italia – anche a seguito del caro energia sono raddoppiati i costi delle semine per la produzione di grano per effetto di rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni, così come sono triplicati i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti.

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