‘DAO VERSIONE BISTROT’ CONFERMA ECCELLENZA CUCINA CINESE DI SHU JIANGUO

Se è vero che Dao è la parola che racchiude l’essenza del pensiero filosofico e spirituale cinese – il suo significato primo è la via, la rotta da seguire e l’equilibrio – allora nel caso di ‘Dao Restaurant’ di Viale Jonio l’armonia tra sapori e cucina ha raggiunto l’optimum.

Shu Jianguo, nel tempo, ha vinto la sua sfida, compresi i riconoscimenti da parte del Gambero Rosso, portando nella Capitale le vere tradizioni cinesi e l’autenticità di ricette millenarie.

Un successo conquistato che ora si apre ad una nuova avventura: Dao ‘versione bistrot’ a piazza Bologna. Il concetto è lo stesso, presente il tema del cibo condiviso così come le raffinate tecniche cottura, curate dallo chef Chen Shengying.

Nel menu diverse proposte interessanti, a partire dagli ‘stuzzicanti’ involtini di carta da riso: ‘Shuijing Chunjuan’ con centrioli, mango, rughetta e gamberi; ‘Zha Shu Cai’ con zucchine, carote, patate, patate cinesi e taro; ‘Pizza cinese’ con verdure fermentate e carne; ‘Toast di Gamberi’ con semi di sesamo.

La location – restaurata con un mix tra Legno e ferro che ben si adattano insieme in quel senso di armonia tra spirito e materia – permette 120 posti a sedere distribuite tra le due sale interne e l’ampio dehor.

Il menu è ricercato a partire dai Baozi come lo ‘Sheng Jian Bao’, bao alla griglia ripieni di maiale, verza, zenzero ed erba cinese; ‘Ji Rou Shou Zhua Bing’, crispy bao ripieno di pollo, funghi cinesi, cipolla e salsa di ostrica. A seguire ‘Spaghetti in brodo di carne di manzo’ con verdure e funghi cinesi, anche in versione piccante; oppure ‘Zuppa della Signora Song’ con branzino, bambù, prosciutto crudo, funghi cinesi ed erba cipollina.

Sui secondi ampia scelta tra carne – ‘Manzo Mi Jiao’ con peperoni, cipolle, pepe nero e miele – e pesce tra cui i ‘Gamberi saltati al Curry’ con latte di cocco, patate, cipolle e carote.

Infine ‘Tofualla griglia’con ripieno di maiale macinato ed erba cipollina.  Sui dolci merita attenzione il ‘Gelato al Moutai’ artigianale al gusto di grappa di Sorgo molto profumata dalle antiche origini cinesi.

È la sommelier Hiromi Nakayama a dettagliare una carta dei vini variegata tra bollicine, bianchi, rossi e rosati tra cui un interessante frappato, nero d’avola e moscato di Lamoresca. Ovviamente in carta anche la cultura brassicola con Tsingtao e Menabrea e due birre alla spina – del birrificio romano LuxnaArtemide la Weizen non filtrata ad alta fermentazione e la Ecate l’Ipa ambrata e con deciso contenuto alcolico.

You don't have permission to register