DISCIPLINARE FA DISCUTERE: PIZZA NAPOLETANA SOLO SE HA CERTIFICAZIONE ‘SPECIALITÀ TRADIZIONALE GARANTITA’.

Dal prossimo 19 dicembre – ma potrebbe esserci una proroga del termine – solo le pizzerie che rispettano il disciplinare ‘Specialità Tradizionale Garantita’, Stg, potranno chiamare il proprio prodotto ‘Pizza Napoletana’. Tutte le altre saranno solo generiche pizze. È questo lo scenario che si prospetta alla luce della pubblicazione avvenuta il 28 novembre scorso nella ‘Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea’ del Regolamento che riporta l’iscrizione della pizza napoletana nel registro delle ‘Specialità Tradizionali Garantite’ con riserva del nome.

In altri termini, chi ha la certificazione Stg potrà fregiarsi del nome. Una ipotesi che, di fatto, rischia di generare un paradosso, e cioè che qualunque pizzaiolo d’Europa certificato Stg possa sfornare e servire pizza napoletana mentre quelli napoletani, non dotati della certificazione, non possano farlo. La novità legislativa potrebbe quindi avere un grande impatto su pizzerie e ristoranti di tutta Europa: solo il prodotto conforme al disciplinare di produzione registrato con il marchio di Specialità Tradizionale Garantita potrà chiamarsi pizza napoletana.

Va ricordato che i canoni di produzione della Pizza Napoletana sono stati registrati per la prima volta nel 1984 dopo una riunione di storici pizzaioli napoletani, durante la quale venne steso un primo, breve disciplinare che venne registrato ufficialmente con atto notarile. Nel 2004 cominciò l’iter per il riconoscimento a livello europeo e nel 2010 venne assegnata l’attestazione ‘Specialità Tradizionale Garantita’ alla specialità campana e vennero registrati e specificati in modo definitivo nel Disciplinare di Produzione le norme di preparazione e gli ingredienti utilizzati.

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