AGROALIMENTARE ITALIA VOLA IN CINA +46% E COREA +60%

Il bilancio sulle esportazioni agroalimentari italiane dopo due anni di pandemia registra una crescita del 15%, rispetto al 2019, con performance superiori a quelle dei diretti competitor come Francia e Germania che sono rimaste sotto il 10% (rispettivamente +8% e +5%) – secondo i dati di Nomisma elaborati per Il sesto ‘Forum Agrifood Monitor’. Una panoramica sugli effetti del Covid in funzione delle vendite oltre frontiera del food&beverage Made in Italy e sul posizionamento competitivo dell’agroalimentare nazionale sui mercati mondiali. Tra i principali mercati di sbocco dell’agroalimentare italiano, Usa e Canada fanno registrare un aumento a valori del 20% rispetto alla situazione pre-pandemica (2019), in Germania l’export cresce del 15%, mentre le variazioni più alte si toccano in Corea del Sud (+60%) e Cina (+46%), sebbene in quest’ultimo paese la quota di mercato del Made in Italy continui a rimanere marginale (meno del 2% sul valore delle importazioni agroalimentari totali del paese asiatico). 

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