BASSA, SCROCCHIARELLA E PIACIONA, ECCO LA TONDA ROMANA DI LIEVITO FLEMING

LIEVITO E LA RI-SCOPERTA DELLA PIZZA ROMANA

Quando nella Capitale dici pizza tonda romana pensi subito a quella di ‘Baffetto’ in via del Governo Vecchio che per generazioni ha rappresentato – in un certo senso – gusto e moda tra i romani, compresi quelli che negli anni sono poi diventati raffinati pizza lover. Negli anni, appunto, dove il mondo pizza però è cambiato. E di molto. L’esplosione della verace napoletana, la novità della ruffiana pinsa e le continue sperimentazioni della teglia lo hanno evoluto e trasformato. Diciamo anche re-inventato, come nel caso della pizza tonda romana che sta vivendo una nuova primavera.

LAVORATA A MATTARELLO E CRUNCH UNICO

Una ri-scoperta che la si deve anche al coraggio, in tempo di Covid, e alle capacità manageriali di un gruppo di giovani imprenditori che con ‘Lievito Fleming’ – brand già presente in via Chiana, Prati, Santa Marinella e Porto Rotondo, con quest’ultime due location stagionali – ha aperto un nuovo corso alla ‘bassa de Roma’. Lavorata a mattarello, quasi a riportarla alle sue profumazioni ancestrali, è scrocchiarella da morì. A fare da sfondo, impasti e materie prime dove acqua e farina si miscelano in un crunch unico studiato con cura e ricercatezza insieme a Stefano Callegari, l’inventore di Trapizzino e oggi uno dei maestri dell’arte bianca.

CARBONARA DA LACRIMA

Saporita, friabile e piaciona, si fa riconoscere da microalveolature e riesce a mantenere comunque la sua fragranza e quel sapore persistente di pane su pizza bassa. Due i punti fermi: la tradizione e il rispetto per le sue ricette storiche. E allora, via alle declinazioni della pizza romana proposta da Lievito Fleming: si va dall’intramontabile amatriciana – con il guanciale lavorato nel sugo a metà cottura mentre il calore del forno a legna ne dà la giusta croccantezza – alla carbonara da ‘lacrima’.

ANCHE CUCINA, CON SUPPLÌ E PASTA FRESCA

Tanti gli adattamenti e le combo da urlo, come l’arrabbiata con stracciatella di burrata messa sopra a ciuffi; patate e pancetta o burrata e speck. Una tonda romana che è già un successo, premiata sulla scia del format Lievito Fleming che non è solo pizzeria ma anche cucina dove è possibile trovare un’icona dello street food capitolino come il supplì o pasta fresca fatta in casa. Tra le chicche, anche la ‘pizza tortellino’ in versione bassa, con base bianca e sopra crema di brodo, pezzettini di cotto e mortadella e spolverata di parmigiano reggiano e noce moscata. Una proposta di qualità – anche per le famiglie – mantenendo la genuinità della pizzeria di quartiere ed esaltando ricette semplici e della tradizione. Oltre gli impasti…questo è l’altro segreto di Lievito Fleming.

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